Il paesaggio e il bosco Verrutoli
Un territorio ideale per escursioni paesaggistiche e gite fuori porta
Irsina è circondata da un paesaggio di rara bellezza. Dai belvedere del borgo antico è possibile ammirare un territorio mai monotono, caratterizzato da verdi colline e rilievi montuosi ricchi di boschi. Di sicuro interesse sono anche gli insediamenti e le chiese ubicate nelle immediate adiacenze della cinta fortificata.
Guardando le colline irsinesi colpisce la macchia del bosco di Verrutoli, luogo ancora selvaggio, ricovero di un gruppo di daini che vive liberamente nella riserva.
Il bosco, a circa 10 chilometri da Irsina, è in una zona ideale per chi è alla ricerca di sentieri ormai in disuso, attraverso aree che mantengono inalterata la bellezza e l’integrità del paesaggio. La primavera, precoce e lunga, è sicuramente la stagione migliore per visitare la zona e fare una gita fuori porta.
Irsina è circondata dalla valle del fiume Bradano, il quindicesimo fiume italiano per lunghezza (120 chilometri).
La scelta del sito testimonia la capacità dell’uomo del passato di valutare la localizzazione più idonea per stanziarsi. Oltre che assicurare la difesa, il centro abitato dominava la vallata da un’altura, geologicamente molto stabile, in quanto costituita da conglomerati.
Il territorio di Irsina è composto in prevalenza da un ricco paesaggio agricolo caratterizzato dalla diffusa coltivazione cerealicola, ma anche da un’area boschiva, la riserva del monte Verrutoli.
Il bosco, a circa 10 chilometri dalla città verso l’entroterra lucano, ricovero di un gruppo di daini che vive liberamente nella riserva, è in una zona ideale per le escursioni di chi è alla ricerca di sentieri ormai in disuso, attraverso aree che mantengono ancora inalterato il loro fascino legato soprattutto alla bellezza degli ambienti e all’integrità del paesaggio agricolo. Nel bosco vi è anche una zona attrezzata per picnic.
In ogni stagione il paesaggio irsinese assume connotazioni diverse, tutte egualmente fascinose e ammalianti; ma la primavera, precoce e lunga, è sicuramente il periodo migliore per visitare la zona se si è attratti dagli aspetti del territorio più strettamente paesaggistici e naturalistici, per il rosso dei papaveri e il giallo delle margherite che si amalgamano col verde dei campi. In estate ci si trova di fronte ad un tappeto dorato di spighe mature che ondeggiano al vento, interrotte a tratti da costruzioni rurali e antichi tratturi che rendono ancora più affascinante il paesaggio. In autunno il terreno, diventato brullo, rende il panorama quasi uniforme nei colori del marrone e del nero delle grandi distese seminate a grano.
Quando vite, olivo e grano hanno preso il posto delle originarie foreste di querce e della macchia mediterranea, progressivamente si è avuta la riduzione e l’estinzione della fauna e il conseguente aumento delle specie legate all’uomo e agli spazi aperti, come quaglie e colombi, anche se non è improbabile imbattersi in nibbi e falchi.
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