L’Escursione a Matera
Patrimonio dell’umanità tra storia millenaria, arte, cinema e cultura
La città di Matera attrae per la diversificata offerta di storia, arte, cinema, cultura e folklore, gastronomia.
Qui si può ricostruire la vita stessa dell’uomo, dall’età della pietra ai giorni nostri.
È la città dei Sassi, esempio di struttura urbana unica al mondo, dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
I Sassi di Matera, suddivisi in Sasso Barisano e Sasso Caveoso, nel rione più antico della città, erano originariamente caverne affacciate su una gravina. Abitate dall’uomo sin dalla preistoria, sono diventate nel tempo abitazioni funzionali all’uso domestico con l’aggiunta di ambienti scavati nella pietra.
Nel corso dei secoli l’esigenza di spiritualità ha indotto gli abitanti e gli anacoreti a scavare nel tufo e nella pietra un centinaio di chiese rupestri, che conservano ancora numerosi affreschi bizantini e testimoniano la profonda religiosità del popolo. La conformazione del suolo ha favorito l’espandersi, dall’VIII sec. d.C., di congreghe di monaci che si stanziarono in case-grotte, che ben presto diventarono conventi e chiese, dove il culto fu praticato fino al XIX secolo.
La Cattedrale che domina questo straordinario paesaggio é di stile romanico-pugliese. Costruita tra il 1230 e il 1270, mostra con la sua maestosità come la città abbia avuto un ruolo importante anche nel basso Medioevo. Essa conserva al suo interno il presepe in pietra realizzato nel 1534 da Altobello Persio di Montescaglioso.
Nei Sassi il turista può passeggiare tra sentieri profumati dal serpillo murgiano muovendosi tra i luoghi scelti come location di film famosi (“Il Vangelo secondo Matteo” e “The Passion”), potrà assistere a concerti e spettacoli, feste popolari e religiose, in una realtà fatta di natura incontaminata, di beni artistici liberi dai condizionamenti del nuovo, di antichi sapori, di tradizioni secolari e di gente ospitale.
Siamo nel cuore del profondo Sud Italia, con una natura intatta e di rara bellezza, dove il sole smagliante in un cielo terso indora stradine sinuose arroccate sui colli tra antichi borghi. Qui i ruderi di castelli medievali si alternano a case più moderne e ad abitazioni scavate nel tufo, e le chiese e i palazzi sembrano dover precipitare nel vuoto. Di sera, poi, lo spettacolo magico è quello di un Presepe.
La civiltà rupestre ha prodotto a Matera una infinità di ambienti e spazi, nonché un paesaggio urbano frastagliato di grotte scavate nel tenero tufo. In tutti i palazzi sono presenti grotte organizzate per la conservazione e lo stoccaggio di gran parte della produzione agricola. In queste grotte adibite a cantine, vengono conservate derrate di olio e vino. Le case-grotte sono attrezzate con cisterne per la raccolta e conservazione delle acque piovane.
La Città medioevale appare organizzata in piccoli nuclei urbani intorno a chiese e monasteri, strettamente collegati al centro urbano. All’interno del perimetro fortificato si trovano il monastero benedettino di S. Eustachio, la sede vescovile e la residenza del feudatario. Altre aree rupestri sono presenti presso diversi monasteri della città come: S. Maria de Armenis, S. Lucia, SS. Annunziata, San Francesco, Sant’Agostino e S. Domenico.
Lungo la parete della Gravina di Picciano è situata la Cripta del Peccato Originale, una delle testimonianze più significative della pittura altomedievale dell’area mediterranea, tanto da essere definita la “Cappella Sistina” della pittura parietale rupestre. Gli affreschi, datati all’inizio del IX secolo d.C., sono sulla parete di fondo e all’interno di tre ampie nicchie absidali della chiesa-grotta a forma di rettangolo irregolare.
La parete di fondo, che narra gli episodi della Genesi e del Peccato Originale, è ornata da un tappeto di fiori rossi ed è bordata da una cornice gialla e nera con decorazioni puntiformi bianche e gemme rosse e nere.
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